Conosciuto per i suoi trascorsi politici tumultuosi, lo Zimbabwe è oggi una delle destinazioni più sicure, più amichevoli e più spettacolari del Continente Africano. Incredibilmente generoso di avvistamenti tra i suoi parchi nazionali abitati dai “Big Five”, antico scrigno di siti archeologici patrimonio dell’umanità, è una destinazione che non deluderà i viaggiatori in cerca di emozioni.

Tra i siti archeologici di Great Zimbabwe e di Khami, entrambi patrimonio UNESCO, sono conservati i resti in pietra delle antiche città medioevali più importanti dell’Africa sub-sahariana, a testimonianza di un grande regno Bantu, dei guerrieri Bonapetapos, che comprendeva anche parte dell’attuale Botswana, del Mozambico e del Sudafrica, le cui ricchezze erano legate al commercio di oro, avorio e schiavi con l’Arabia e la Cina. Ma le origini dello Zimbabwe affondano le loro radici in epoche e civiltà ben più antiche e, per scoprirle, basterà percorrere le Matopos Hills, luogo sacro al popolo Shona, dove sono conservati raffinati esempi di arte rupestre, realizzati tra i 6.000 e i 10.000 anni fa, dagli antenati del popolo San. Tra queste formazioni rocciose affascinanti sarà anche possibile avvistare, con un safari a piedi, i rinoceronti bianchi.

Per scoprire ulteriormente il tesoro faunistico del Paese, ci dirigeremo verso la perla transfrontaliera dell’Okavango-Zambesi, nella patria del popolo Ndebele, dove il Parco di Hwange, con i suoi 40.000 elefanti, conserva la più grande concentrazione di pachidermi al mondo, offrendo tra gli avvistamenti più adrenalinici che si possano immaginare.