Il Ruanda è un Paese caratterizzato da una grande ricchezza culturale che permette al visitatore di portare a casa interessanti souvenir, a cominciare dall’artigianato locale.
Si possono infatti acquistare:
- Cesti “Agaseke”: si tratta di cesti tradizionali ruandesi che vengono realizzati con il sisal (fibra naturale biodegradabile), la paglia, fibre di papiro, rafia e foglie di banana. Tradizionalmente sono le donne a crearli e a colorarli.
- Tessuti “Kitenge”: si tratta di tessuti tipici di questa zona dell’Africa. Vengono venduti a metraggio o già confezionati in vestiti, borse o accessori. Sono molto diffusi nei mercatini di Kigali.
- Arte Imigongo: interessante nelle sue diverse possibili declinazioni, (quadri, tessuti, oggetti decorativi), è una tradizione artistica tipicamente ruandese caratterizzata dalla realizzazione di disegni geometrici o a spirale, originariamente legata alla decorazione murale.
- Gioielli tradizionali: braccialetti, collane e orecchini realizzati con materiali locali come perline di vetro, ossa di animali e legno. Si trovano facilmente nei mercati locali.
- Sculture in legno: per lo più raffiguranti animali selvatici. Alcune cooperative locali offrono pezzi di qualità a prezzi equi.
Un capitolo a parte merita il caffè che costituisce, non solo un ottimo souvenir, facile da trasportare, ma anche un modo per ricordare e assaporare il Paese attraverso un suo prodotto d’eccellenza.
Il “Rwandan Borboun”, introdotto in Ruanda dai missionari tedeschi all’inizio del XX secolo, è infatti uno dei caffè più apprezzati al mondo.
Il “Rwandan Borboun” è stato successivamente associato alla rinascita del Paese dopo il genocidio del 1994, grazie a numerosi progetti volti a promuovere la sostenibilità e l’artigianalità di questo prodotto.
Si tratta di un caffè arabico, dal gusto molto piacevole e bilanciato che viene coltivato in alta quota (1500-2000 metri) su terreni vulcanici.
La stragrande maggioranza del caffè ruandese è prodotto da piccoli agricoltori.
Anche il the ruandese, in particolare quello nero, è di ottima qualità e spesso proviene da coltivazioni biologiche.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi