GUIDE
Inglese:
- “Mozanbique”, Bradt Pubns, 2014, (ISBN 978-1841624969)
Carte geografiche:
- “Mozambique, Malawi: 1:1.200.000”, Reise Know-How Rump GmbH, 2015, (ISBN 978-3831773572)
SAGGI
In inglese:
- “A Short History of Mozambique”, di Malyn Newitt, C Hurst & Co Publishers Ltd, 2017 (ISBN 978-1849048330). Questa panoramica completa traccia l’evoluzione del Mozambico moderno, dalle sue origini moderne nel sistema commerciale dell’Oceano Indiano e nell’impero marittimo portoghese fino alla guerra civile quindicennale che seguì l’indipendenza e alle sue continue conseguenze. Sebbene la pace sia stata raggiunta nel 1992 attraverso la mediazione internazionale, la notevole ripresa del Mozambico ha mostrato segni di stallo. Malyn Newitt esplora le radici storiche della disunità del Mozambico e degli ostacoli allo sviluppo, a partire dagli effetti divisivi della tratta degli schiavi, dal disegno delle frontiere coloniali nel 1890 e dalle particolarità durature del nord, del centro e del sud, ereditate dall’approccio compartimentalizzato della concessione. aziende. Dopo la vittoria della guerriglia nazionalista contro i portoghesi nel 1975, queste divisioni regionali riemersero in una guerra civile che contrappose il sud al nord e al centro, nel tentativo di un cambiamento socioeconomico di vasta portata. L’insediamento dei primi anni ’90 è ora minacciato da una rinnovata insurrezione, e i fantasmi del passato permangono. Questo libro cerca di distillare questa storia complessa e di capire perché, venticinque anni dopo l’accordo di pace, i mozambicani rimangono ancora tra le popolazioni più povere del mondo.
ROMANZI
- “La confessione della leonessa”, di Mia Couto, Sellerio Editore Palermo, 2014, (ISBN 978-8838931963). In Mozambico un branco di leoni attacca a più riprese un villaggio, causando oltre venti vittime. Per eliminare le belve assassine, il governo invia una squadra di cacciatori, che si trova a fronteggiare non solo gli animali, ma anche gli uomini e le loro convinzioni. Tra la popolazione si è diffusa la credenza che i leoni siano inviati del mondo dei morti o evocati da astuti stregoni per compiere vendette e seminare il terrore. Mia Couto prende spunto da una storia vera, per quanto inconsueta, per affrontare numerose importanti tematiche: dalle cicatrici della guerra civile allo strapotere patriarcale. Il romanzo si presta a diverse chiavi di lettura e riflette sulla naturale aggressività del genere umano, ben peggiore di quella delle bestie.
- “L’altro lato del mondo”, di Mia Couto, Sellerio Editore Palermo, 2015, (ISBN 978-8838933790). Un ragazzino di undici anni non ha mai visto una donna nella sua vita. Accade allora che la prima volta che ne incontra una la sorpresa sia così grande da farlo scoppiare in lacrime. Quel ragazzo ha vissuto per otto anni all’interno di un Parco Safari abbandonato, e conosce solo il padre, il fratello, lo zio e un ex militare, al tempo stesso amico e servitore…
- “L’universo in un granello di sabbia”, di Mia Couto, Sellerio Editore Palermo, 2021, (ISBN 978-8838941696). Un libro che spazia tra sociologia e letteratura, cultura e antropologia, biologia e ambientalismo. Couto ricorda con commozione e affetto la città della sua infanzia devastata da un ciclone tropicale nel marzo 2019. Analizza le debolezze e inefficienze dei governi africani, sottolineando le forzature della giustizia, l’incertezza dei diritti civili, la posizione subalterna della donna. L’ammirazione per le figure di Samora Machel, primo presidente del Mozambico indipendente, e di Nelson Mandela, lo porta ad annotare la loro più grande qualità: quella di voler conoscere e parlare con i propri avversari per capire il nemico e le ragioni che lo muovono. Sono questi alcuni dei temi del volume, che risplende della capacità di Mia Couto di costellare le sue riflessioni di piccole storie che nascono all’improvviso e hanno, in poche righe, la compiutezza e la felicità di un microracconto. Come quello della sarta portoghese che segue in Africa il figlio unico mandato da Salazar a combattere i negri, o quello del cacciatore di un villaggio nella foresta che, cieco, vede attraverso i sogni e chiede al fratello di fare una visita oculistica al suo posto dicendo “abbiamo gli stessi occhi”. O la storia della balena spiaggiata su una costa del Mozambico, a cui i poverissimi abitanti strappano le carni prima ancora che sia morta.
- “Niketche. Una storia di poligamia”, di Paulina Chiziane, La nuova Frontiera, 2022, (ISBN 978-8883734205). Dopo più di venti anni di matrimonio, Rami scopre che suo marito Tony la tradisce con diverse amanti, con le quali ha costituito altre famiglie parallele. Sconvolta, la donna inizia una ricerca febbrile nel disperato tentativo di salvare il suo matrimonio. Comincia così un affascinante viaggio tra gli usi e i costumi sessuali del Mozambico, i misteri dei riti d’iniziazione, le danze erotiche delle promesse spose dell’etnia Macua.
ASCOLTI
- Afric Simone, Ramaya, 1975
- Bob Dylan, Mozambique, 1976
- Lenna Bahule, Tulamie, 2023
FILM
- “Mueda, memoria e massacre”, di Ruy Guerra, 1979. Nel 1979 l’Istituto nazionale del cinema del Mozambico (Instituto Nacional de Cinema de Moçambique – INC) produsse un film intitolato “Mueda, Memoria e Massacre”, diretto dal regista mozambicano Ruy Guerra, che era tornato nel suo Paese dopo oltre vent’anni di esilio volontario in Brasile e in Europa. Il film esaminava un episodio risalente all’epoca della resistenza anticoloniale e noto come “massacro di Mueda”, avvenuto nel 1960 nella regione di Cabo Delgado, a pochi chilometri dalla frontiera con la Tanzania. Sebbene fosse essenzialmente caratterizzato da elementi etnici e locali, un conflitto tra gli immigrati makonde in Tanzania e l’amministrazione portoghese, i contorni dell’episodio fecero sì che fosse visto come il punto di svolta che diede inizio alla lotta armata. In origine il film fu girato in 16mm. Il restauro ha utilizzato una copia 35mm con sottotitoli portoghesi conservata alla Cinemateca Portuguesa e un 35mm conservato all’Arsenal per sostituire porzioni gravemente danneggiate della colonna sonora. I sottotitoli inglesi sono stati completamente rivisti per inserirvi anche tutti i testi delle canzoni.
- “Virgin Margarida”, di Licinio Azevedo, 2012. In Mozambico nel cuore della notte i soldati irrompono nel quartiere della capitale dedicato all’intrattenimento, caricando sulle loro camionette decine e decine di donne. Senza sapere nulla del loro destino, le donne vengono condotte nell’estremo nord del paese e costrette ad attraversare un fitto bosco prima di arrivare in un campo di rieducazione. Qui, verranno sottoposte a un programma di formazione correttiva e istruzione ideologica su come divenire donne nuove, obbedendo a una rigorosa disciplina morale. Tra le donne arrivate al campo, vi è anche la sedicenne Margarida, una ragazza di campagna prelevata perché non aveva con sé i documenti di riconoscimento. Margarida si ritrova a dividere le sue giornate con la prostituta Rosy, la ballerina di cabaret e ragazza madre Susana e la comandante del campo Maria Joao.
- “Il treno del sale e dello zucchero”, di Licinio Azevedo, 2016. È stato selezionato come candidato mozambicano per il miglior film in lingua straniera ai 90esimi Academy Awards. Nel 1989 il Mozambico è un paese distrutto dalla guerra. Il treno che collega Nampula al Malawi è l’unica speranza per coloro che sono disposti a rischiare la vita pur di barattare qualche sacco di sale con lo zucchero. Un treno, senza orario preciso, scortato da militari. La ferrovia è continuamente sotto attacco e i sabotaggi non si contano. I nemici sono ovunque: le mine, le imboscate, i sabotatori e la gente stessa.
VIDEO
I video che si possono trovare in rete sul Mozambico, variano da quelli naturalistici come, ad es. “Mozambico, una sorpresa africana”, “La via delle spezie”, Kilimangiaro (2020-2021) a video, come quello dei “Medici Senza Frontiere” (confronto online 2021) che raccontano la situazione politica, medica e sociale del Paese.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi