In Madagascar le festività a data fissa sono:
- Capodanno, 1 gennaio
- Giorno dell’insurrezione (ribellione contro i francesi del 1947), 29 marzo
- Festa del lavoro, 1 maggio
- Festa nazionale, 26 giugno
- Assunzione, 15 agosto
- Ognissanti, 1 novembre
- Natale, 25 dicembre.
Oltre a queste feste a data fissa, si festeggiano Pasquetta (lunedì di Pasqua a data variabile), l’Ascensione (marzo/aprile), Pentecoste (maggio/giugno).
FESTIVAL
Numerosi sono i festival che si svolgono in Madagascar, ecco i principali:
- Donia Music Festival: si svolge a maggio/giugno a Nosy Be. Si tratta di un grande festival musicale di una settimana che richiama da migliaia di persone. E’ l’occasione in cui si svolgono concerti, sfilate in maschera, gare e attività sportive. Costituisce un’esperienza imperdibile per immergersi nella cultura e nella musica malgascia.
- Zegny’Zo Festival: si svolge la terza settimana di maggio a Diego Suarez, chiamata anche Antsiranana che è la più grande città del nord del Madagascar. Si tratta del primo festival di strada dell’isola.
- Feria Oramena: si svolge nel mese di giugno a Ramena sul mare ed è il festival gastronomico ideale per assaporare pesce fresco e assistere a veri e propri spettacoli culinari.
- Festival delle Balene: evento annuale che si tiene luglio a Nosy Be per celebrare la migrazione delle megattere nelle acque dell’isola. L’evento ha anche l’obiettivo di sensibilizzare sulla tematica di protezione delle balene. Il festival costituisce un’interessante occasione per imparare qualcosa in più sul mondo di questo splendidi cetacei e sul loro habitat. Sono previste anche escursioni per osservare le balene.
- Hiragasy, tra luglio e agosto nella capitale del Madagascar è molto frequente questo spettacolo tradizionale che unisce teatro e opera, con rappresentazioni che includono canti, danze, discorsi e recitazione.
- Festival Somaroho, si svolge in agosto a Nosy Be. È un festival musicale e culturale che celebra il patrimonio culturale del Madagascar, con artisti locali e internazionali che si esibiscono in vari generi musicali, tra cui salegy, tsapiky, reggae, jazz, pop e rock. Il festival include anche mostre d’arte, dimostrazioni di artigianato e attività culturali.
Un capitolo a sé merita la “festa del ritorno dei morti”, nella lingua locale “Famadihana”, letteralmente “rovesciamento delle ossa”. Emblematica del culto degli antenati, molto sentito in tutto il Paese, la festa si svolge soprattutto tra luglio e settembre nella regione montuosa a sud della capitale Antananarivo. Le tribù merina e betsileo degli altopiani praticano la riesumazione delle ossa dei defunti che vengono portate in corteo e poi riseppellite. Il fine, quello di stabilire un forte collegamento tra vita e morte perché, secondo una tradizione condivisa con l’Indonesia . Si rivedono i propri defunti e si affidano loro le preghiere a Dio sotto forma di bigliettini infilati nelle pieghe delle bende che avvolgono le spoglie mortali. Le cerimonie di “Famadihana” costituiscono un vero e proprio spettacolo che si svolge a cadenza decennale, ma a volte anche ogni sette o cinque anni. Il rituale, molto oneroso per le famiglie dal punto di vista economico, prevede pasti collettivi a base di riso e cotenna di maiale bollita per numerosissimi invitati. Dopo il pasto, ci si reca alla tomba e un anziano della famiglia si occupa di aprire la porta del piccolo mausoleo per permettere l’accesso ai parenti. Le salme dei propri cari vengono così riesumate e disposte sull’erba. Cominciano a questo punto le danze e i festeggiamenti mentre si consumano birra, vino e distillati locali.
Per i turisti è possibile assistere alle cerimonie, rigorosamente previo invito.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi