Highilights economici
- Dimensioni del mercato: la popolazione del Burundi, secondo la stima più recente (2023) è di 13.097.397 abitanti con una crescita annua del 2,71% (dato 2023)
- Caffè e tè: rappresentano gran parte delle esportazioni. Il caffè, in particolare, rappresenta la principale fonte di valuta estera, ma la sua produzione è vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi globali.
- Per l’autoconsumo: si producono banane, manioca, patate dolci, fagioli secchi e mais. Di rilievo l’allevamento di pesci sul lago Tanganika.
- Industria manifatturiera: il settore industriale è poco sviluppato. La produzione si concentra su beni di consumo di base, come cibo e bevande, ma l’industria non è sufficientemente forte da stimolare una crescita significativa. Sul territorio sono presenti, infatti, piccoli impianti tessili, opifici, fabbriche di birra, sigarette, zucchero, calzature e cemento.
- Minerali, metalli e terre rare: in Burundi vengono estratti oro, tungsteno, tantalite e terre rare.
Quadro macroeconomico
Il Paese è dipendente dagli aiuti internazionali e sensibile ai prezzi dei beni importati, che posso determinare un’elevata inflazione riducendo così il potere di acquisto della popolazione.
La sua economia è una delle più fragili e vulnerabili in Africa, caratterizzata da una forte dipendenza dall’agricoltura.
La povertà rimane, dunque, una sfida importante, con oltre il 60% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà. La disuguaglianza sociale ed economica è un altro problema persistente.
La lunga storia di conflitti etnici e politiche instabili ha ostacolato a lungo lo sviluppo economico.
Le infrastrutture in Burundi sono insufficienti, con una rete stradale in cattive condizioni, una rete energetica instabile e scarsa accessibilità ai servizi sanitari e educativi.
Nonostante le sfide, però, ci sono alcune opportunità per la crescita del Paese, in particolare nel settore agricolo e in quello delle risorse naturali.
Fonte: “Calendario Atlante De Agostini, 2025”, Istituto Geografico De Agostini, Novara.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi