Piccolo lembo di terra generosa, il Gambia si presenta come una vera e propria enclave interamente fagocitata dal Senegal meridionale. Il suo territorio, segnato dal corso del fiume omonimo, è tanto piccolo quanto ricco di storia, tradizioni e paesaggi incontaminati, tutti da scoprire.
Probabilmente molti conoscono il nome di Kunta Kinteh, mitica figura letteraria ed emblema che riporta alla memoria di un triste passato secolare fatto di schiavitù, ma in pochi sanno che fu originario di questo piccolo paese anglofono dell’Africa Occidentale.
Se la costa regala oggi il volto allegro e movimentato del litorale atlantico, delle splendide spiagge di sabbia fine, puntellate di palme e moderni resort turistici, la vera essenza del paese scorre verso l’entroterra, assieme alle acque del fiume Gambia, vena vitale di popoli identitari, habitat di una lussureggiante natura fonte di vita, quelle stesse acque di cui gli inglesi vollero continuare a controllarne la ricchezza, fino all’Indipendenza nel 1965.
Se alcuni interessanti musei a Banjul e Albreda, forniscono un percorso didattico sulla storia e i costumi del Gambia, risalire il fiume e le sue sponde con una piccola imbarcazione, offre ai visitatori un vero e proprio museo storico-etnografico e di scienze naturali, a cielo aperto. Dalla movimentata capitale Banjul con il suo coloratissimo Albert Market, si apre placida la grande foce fluviale, tra riserve naturalistiche di straordinaria bellezza, villaggi di pescatori, paesaggi incontaminati ricchi di varietà avi-faunistiche, piccole capanne mandinka e decadenti retaggi coloniali, fino alla minuscola isola di Kunta Kinte (James Island), con le rovine del forte inglese del XVII secolo, simbolo per antonomasia della tratta negriera che segnò per sempre il destino di milioni di africani. E’ tra le fitte mangrovie a galleria, le colonie di pellicani e fenicotteri, le sonnolente piroghe di pescatori con le loro reti argentee, i santuari di scimpanzé, ippopotami e coccodrilli, i misteriosi cerchi megalitici di antichi re e regine, e ancora le risaie color smeraldo, i campi di arachidi e cotone, il suono melodico della korà e il ritmo dei pestelli nel mortaio di legno, è qui che affondano le Radici di Kunta Kinte.
Durata:12giorni
Date:23/10/24 – 03/11/24
Da2.190€ / persona
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Durata:11giorni
Date:27/12/24 – 06/01/25
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Durata:12giorni
Date:da Ottobre ad Aprile
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Durata:16giorni
Date:da Ottobre ad Aprile
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Durata:15giorni
Date:da Ottobre ad Aprile
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