POPOLAZIONE
Lo Zambia ha una popolazione, stando all’ultimo censimento ufficiale (2022), di 19.693.423 abitanti. Il tasso di crescita annuale della popolazione è passato dal 2,8% tra il 2000 e il 2010 al 3,4% tra il 2010 e il 2022. Ha una densità di 26 abitanti per chilometrò quadrato.
La capitale è Lusaka che conta, secondo le stime uffici più recenti (2022), 2.212.301 abitanti.
Lo Zambia è una Repubblica.
La popolazione appartiene per la stragrande maggioranza (circa il 97%) a diversi gruppi etnici bantù.
Sono circa una settantina e i principali sono:
- Bemba, si tratta di un’etnia originaria del Congo settentrionale che costruisce circa il 20% della popolazione Bantu. La maggior parte dei Bemba vive nelle regioni settentrionali e centrali della Zambia, ma la loro influenza culturale e linguistica si estende anche ad altre aree. La loro è una lingua franca, comprensibile da altri gruppi etnici.
- Tonga, costituiscono circa il 15% della popolazione Bantu e vivono principalmente nella parte meridionale del paese, nelle regioni che si affacciano sul Lago Kariba. Si ritiene che i Tonga siano arrivati in Zambia dall’Africa centrale intorno al XII secolo. La lingua Tonga nell’Africa sudorientale svolge anche la funzione di lingua franca perché comprensibile da membri di altri gruppi etnici correlati con i Tonga.
- Nyanja-Cheta, circa il 7%. Si tratta di un gruppo etnico presente in diversi paesi dell’Africa meridionale: Malawi, Zambia, Mozambico e Tanzania. I Chewa hanno una ricca tradizione culturale, che include danza, musica e teatro. Le danze tradizionali, come la danza del “Gule Wamkulu”, sono tra le più rappresentative e sono considerate un importante elemento della loro identità culturale.I Chewa parlano Chichewa (o Chewa), che è una lingua Bantu. È una delle lingue più diffuse nella Zambia, ed è anche la lingua nazionale del Malawi. La lingua ha molte varianti, ma è unificata dalla stessa radice e struttura grammaticale.
- Lozi, circa il 6%. Si tratta di un gruppo etnico di origini molto antiche e che giunse in Africa meridionale dall’Africa centrale (molto probabilmente dal Congo) intorno al XVII secolo. Attualmente i Lozi vivono nello Zambia e lungo il bacino del fiume Zambesi, con una presenza significativa anche in Mozambico e Zimbabwe. La società Lozi è tradizionalmente monarchica, con un re, noto come Litunga, che costituisce una figura centrale nella vita politica e culturale della comunità. La monarchia Lozi è molto rispettata e, fino ad oggi, rimane un simbolo di unità per il popolo Lozi. La città più importante per i Lozi è Mongu (provincia occidentale dello Zambia), vicino alla quale il sovrano del popolo possiede le sue residenze estiva e invernale. Molto famosa e sentita, a questo riguardo, è la cerimonia Kuomboka che si svolge ogni anno a cavallo tra il mese di marzo e quello di aprile. In questa occasione il Re del popolo Lozi, il Litunga, lascia il suo palazzo d’inverno e le piane alluvionali ormai inondate dalle acque dello Zambesi, con il suo seguito e il suo popolo, per raggiungere il palazzo estivo, situato a circa quindici chilometri di distanza, e posto sulle terre sicure degli altipiani. Il viaggio dura tutta la giornata e avviene con una processione di imbarcazioni tradizionali.
- Lunda, circa il 5%. Vivono principalmente nella zona nord-occidentale del Paese, nelle province di North-Western e Copperbelt. I Lunda sono importanti per la loro influenza culturale e storica, specialmente per quanto concerne le cerimonie che celebrano la loro identità.
- Nsenga, circa 5-6%. Come per altri popoli di quest’area geografica, le origini degli Nsenga, vanno fatte risalire al Regno di Lunda, antico regno centroafricano dell’omonima etnia di lingua bantu, fondato nel XV secolo, nell’attuale Repubblica Democratica del Congo. Da questo territorio migrarono verso sud all’inizio del XIX secolo.
- Tumbuka, 4%, organizzati tradizionalmente in regni indipendenti e stanziati prevalentemente tra lo Zambia orientale e il Malawi settentrionale, subirono nel 1855 l’invasione da parte del popolo Ngoni che, dopo una devastazione iniziale, portò anche a matrimoni misti tra i due popoli.
- Ngoni, 4%. Le loro origini vanno cercate a sud, nello stato sudafricano e più precisamente nel popolo Nguni, a sua volta suddiviso in tre differenti gruppi etnici: gli Zulu, gli Swasi, gli Ndebele. La forza degli Ngoni derivava dalla loro organizzazione militare capace di razziare le popolazioni incontrate, aggregandone i sopravvissuti più forti.
- Lala, 3%. Abitano nella parte centrale del Paese e le loro origini risalgono al Regno Lunda.
- Kaonde, 3%. Popolazione presente nella provincia del nord.ovest, originaria dell’attuale Repubblica Democratica del Congo.
- Luvale, 2%, popolo originario del nord-ovest della Zambia e del sud-est dell’Angola. In Zambia, i Luvale abitano nella Provincia del Nord-Ovest e, in particolare intorno al fiume Zambezi. Hanno un patrimonio culturale ricco, seguono una discendenza matrilineare e praticano matrimoni tra cugini incrociati. Le cerimonie di iniziazione maschile, conosciute come “mukanda”, sono riti di passaggio. Si tratta, in particolare, di un “percorso di formazione” alla vita adulta della durata di re mesi. La cerimonia è accompagnata dalla presenza di una moltitudine di maschere Makishi con le loro danze, dichiarate nel 2008 Patrimonio Intangibile dell’Umanità dall’UNESCO.
LINGUE
- La lingua ufficiale è l’inglese, utilizzato dalle istituzioni governative, nelle scuole e da parte dei media.
- Tuttavia lo Zambia è caratterizzato da una enorme stratificazione linguistica, prevalentemente di lingua bantu e corrispondente ai differenti gruppi etnici. Si tratta di una settantina le lingue locali utilizzate nella quotidianità.
RELIGIONE
La religione ufficiale del paese è, dal 1996, il Cristianesimo con diverse declinazioni. Ci sono chiese cattoliche, presbiteriane, pentecostali, luterane,… per questo si parla di un “Cristianesimo sincretista”.
Esistono inoltre una minoranza musulmana e una minoranza indù e sikh. Non ci sono però dati precisi a riguardo.
I vari gruppi etnici sono comunque spesso rimasti legati alle proprie tradizioni ancestrali di matrice animista.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi