Territorio e Clima
Le Comore, ufficialmente Unione delle Comore, sono isole vulcaniche che fanno parte di uno stato indipendente situato nell’Oceano Indiano, all’estremità settentrionale del canale di Mozambico. Si tratta di un arcipelago costituito da tre isole: Grande Comore (Ngazidja), Anjouan (Nzwani) e Mohéli (Mwali). La quarta isola che geograficamente fa parte dell’arcipelago, Mayotte, è però amministrata dalla Francia.
Le isole che si estendono su una superficie di 1.861 chilometri quadrati, sono in gran parte riaperte da foreste. La cima più alta si trova su Grande Comore ed è il vulcano Karthala (2361 metri). La sua ultima eruzione risale al 2018. Quella di Karthala è la caldera, ancora attiva, più grande al mondo coi suoi 3 chilometri di diametro.
Njazidja, oltre ad essere la più grande, è anche l’isola di più recente formazione. Al suo interno è presente anche un vulcano spento, chiamato La Grille, situato a nord. I due vulcani sono collegati tra loro da un altopiano compreso tra i 600 e i 700 metri dove sorge la capitale, Moroni.
Nzwani, ha una superficie di 424 chilometri quadrati ed è caratterizzata dalla presenza di tre catene montuose (Sima, Nioumakele, e Jimilime) sovrastate del picco di Mtingui (1.575 metri). L’isola, più antica geologicamente rispetto a Njazidja, ha una scogliera di corallina, molto prossima alla riva. Il capoluogo dell’isola è Mutsamudu.
Moheli è la più piccola delle isole dell’arcipelago e insieme la più selvaggia e inesplorata. Caratterizzata dalla presenza di una catena montuosa centrale la cui sommità è intorno agli 860 metri sul livello del mare, è all’interno del “Parc Marin de Moheli”, un luogo straordinario dal punto di vista naturalistico e faunistico.
Il clima delle Comore è tipicamente tropicale ed è caratterizzato da due stagioni: quella umida, da novembre ad aprile e quella, relativamente fresca e secca, da maggio a fine ottobre-novembre. Durante la stagione delle piogge, i venti settentrionali provenienti dall’Oceano Indiano trasportano sulla regione aria umida e calda. Tra maggio e settembre prevalgono, invece, i venti meridionali, che trasportano aria più fresca e secca. Le temperature medie giornaliere sono comprese tra i 25 e i 30 gradi nel corso di tutto l’anno con un alto tasso di umidità nella stagione delle piogge e, in particolare, a marzo.
Flora e fauna
La flora delle Comore è molto ricca e differenziata, caratterizzata per lo più dalla presenza di foreste umide. Sopra i 1800 metri di altezza, ossia sul monte Karthala, è presente soprattutto l’erica gigante (“Phillipia comorensis”), oltre a ciuffi di vegetazione sparsa che si fa largo tra le colate laviche. Molte le specie endemiche che sono circa il 40% delle oltre novecento presenti. Ecco alcuni esempi di specie: “Tabernaemontana coffeoides”, un piccolo albero o arbusto con fiori profumati; “Phyllanthus tenellus”, una pianta erbacea; “Crinum hildebrandtii”, un giglio ornamentale endemico delle Comore; “Ravenea hildebrandtii”, una palma endemica delle Comore.
La fauna non è così ricca, sebbene, grazie alla vicinanza al continente africano, il numero di specie presente nell’arcipelago sia più elevato di quello della maggior parte delle altre isole dell’Oceano Indiano.
Le Comore vantano comunque un numero limitato di mammiferi autoctoni, ma con un alto grado di endemismo: tre sono le specie autoctone di volpi volanti, tre quelle di pipistrelli insettivori e due quelle di lemuri. Sono presenti rettili (32 specie terrestri) e due specie di tartarughe marine: la tartaruga verde (“Chelonia mydas”) che nidifica sulle spiagge di queste isole e la tartaruga embricata (“Eretmochelys imbricata”) che si può avvistare nelle acque delle Comore. Tra le specie di rettili terrestri sono presenti gechi e, in particolare, il “Phelsuma comorensis”, un piccolo geco diurno endemico di Grande Comore, che vive su alberi e si nutre di insetti e nettare; serpenti come “Lycodryas maculatus” e “Lycodryas cococola” e specie di rane autoctone, tra cui “Trachylepis comorensis”. Le acque circostanti ospitano inoltre diverse specie di mammiferi marini, come il Dugongo (Dugong dugon) e Megattere (Megaptera novaeangliae), balene che migrano attraverso le acque dell’arcipelago.
Le Comore costituiscono un importante hotspot per gli uccelli endemici, con 21 specie uniche, che vanno dai Piccioni, come il “Columba pollenii” agli Assioli, come l’”Otus pauliani”, confinato sul Monte Karthala.
Parchi nazionali a tutela
Le Comore costituiscono un vero e proprio Eden naturale lontano dal turismo di massa, un luogo unico e prezioso dal punto di vista naturalistico. Non sorprende dunque che il suo territorio sia di fatto un parco naturale eccezionale a cielo aperto, come dimostrato dalla presenza di questi parchi:
- Parco Nazionale di Mohéli: comprende aree marine, costiere e terrestri sull’isola di Mohéli e nei dintorni. Il parco ha una superficie di 643,62 chilometri quadrati ed è stato Istituito il 19 aprile 2001, rappresentando così la prima area protetta delle Comore. È stato riclassificato come parco nazionale nel 2010. Nel 2015 il parco è stato ampliato per includere circa tre quarti dell’area terrestre di Mohéli. Nel 2020, Mohéli è stato designato come Biosphere Reserve dall’UNESCO, riconoscendo la sua importanza ecologica globale. Il parco comprende una grande varietà di ecosistemi, tra cui foreste pluviali tropicali, mangrovie, barriere coralline e isole disabitate. La sua biodiversità è unica. Mohéli è uno dei principali siti di nidificazione per le tartarughe marine, con circa 30.000 sbarchi annuali di tartarughe verdi (“Chelonia mydas”) e tartarughe embricate (“Eretmochelys imbricata”). Le acque circostanti ospitano anche dugonghi (“Dugong dugon”), balene megattere (“Megaptera novaeangliae”), squali e delfini. L’isola è habitat per il pipistrello di Livingstone (“Pteropus livingstonii”), il gufo di Mohéli (“Otus moheliensis”) e il warbler di Mohéli (Nesillas mariae), tutte specie endemiche. La vegetazione include piante medicinali e specie come Pterophylla comorensis e Khaya madagascariensis. La conservazione del parco è supportata da organizzazioni come l’UNDP e il Global Environment Facility. Iniziative locali coinvolgono le comunità nella protezione delle tartarughe marine e nella gestione sostenibile delle risorse naturali. Il Laka Lodge, situato a Nioumachoua, collabora attivamente con la comunità locale, offrendo opportunità di lavoro e promuovendo pratiche ecologiche come la gestione dei rifiuti e l’uso di energia solare.
- Parco Nazionale di Karthala: (Parc National du Karthala) è una delle principali aree protette delle Comore, situata sull’isola di Grande Comore (Ngazidja). Istituito nel 2010, il parco copre circa 262,14 chilometri quadrati e ruota attorno al Monte Karthala, uno dei più imponenti vulcani attivi del mondo che, con i suoi 2.361 metri, è il punto più alto dell’arcipelago. Il parco ospita una biodiversità unica, con numerose specie endemiche. Nel parco si trovano infatti uccelli endemici come, “Otus pauliani” (gufo delle Comore), “Humblotia flavirostris” (pigliamosche di Humblot), “Dicrurus fuscipennis” (drongo delle Comore) e “Zosterops mouroniensis” (occhialino delle Comore); mammiferi come, “Pteropus livingstonii” (pipistrello di Livingstone), “Tenrec” (piccolo mammifero insettivoro), “Lemure mangusta” (Eulemur mongoz). Molto varia è anche la flora endemica, con numerose specie di alberi, arbusti e fiori. Tra le specie più significative troviamo: “Dypsis comorensis”, specie a rischio estinzione, “Ylang-ylang” (Cananga odorata), un fiore aromatico utilizzato in profumeria e negli oli essenziali.
- Parco Nazionale di Coelacanth (Parc National du Cœlacanthe) è una riserva marina situata al largo dell’isola di Grande Comore (Ngazidja). Istituito nel 2010, il parco rappresenta una delle zone marine protette più significative dell’Oceano Indiano occidentale. Il parco prende il nome dal Celacanto (Latimeria chalumnae), un pesce preistorico noto come “fossile vivente”. Questa specie, ritenuta estinta fino alla sua riscoperta nel 1938, vive in profondità tra i 150 e i 200 metri in cavità vulcaniche sottomarine. La popolazione di celacanti nelle acque delle Comore è stimata in meno di 500 individui, rendendo la specie criticamente in pericolo. Oltre al celacanto, il parco ospita una ricca varietà di fauna marina: cetacei come balene megattere (“Megaptera novaeangliae”), balenottere di Bryde (“Balaenoptera edeni”), orche (“Orcinus orca”) e delfini come il tursiope (“Tursiops truncatus”) e il delfino maculato (“Stenella attenuata”); tartarughe marine, come caretta caretta e tartarughe verdi (“Chelonia mydas”); pesci e invertebrati.
- Parco Nazionale di Mont Ntringui (Parc National du Mont Ntringui) situato sull’isola di Anjouane istituito nel 2010, il parco copre un’area di circa 80 chilometri quadrati e include il Monte Ntringui, la vetta più alta dell’isola con i suoi 1.595 metri, il Monte Trindrini (1.474 m), il lago Dzialandzé e la foresta di Moya, la più estesa rimasta sull’isola. Il parco ospita una ricca biodiversità, con numerose specie endemiche e in pericolo. Si tratta di mammiferi:, come “Pteropus livingstonii” (pipistrello di Livingstone), “Pteropus seychellensis var. comorensis” (pipistrello delle Seychelles), “Eulemur mongoz” (lemure mangusta), “Otus capnodes” (gufo delle Comore); uccelli e specie di pesci endemiche nel lago Dzialandzé.
- Parco Nazionale di Shisiwani (Parc National Shisiwani) è una riserva naturale situata all’estremità occidentale dell’isola di Anjouan (Ndzuani). Istituito ufficialmente il 5 dicembre 2018, il parco copre un’area di 3.025 ettari e rappresenta un’importante area protetta per la conservazione della biodiversità marina e terrestre delle Comore . l parco comprende una varietà di ecosistemi, tra cui principalmente erbai marini che servono da habitat per diverse specie marine, tra cui le tartarughe marine minacciate. Sono presenti anche mangrovie: presenti in otto siti che fungono da “nursery” per pesci e crostacei, oltre a proteggere le coste dall’erosione. E’ presente anche una ricca barriera corallina, ossia un ecosistema sottomarino caratterizzato da coralli costruttori di barriere coralline. Le barriere coralline sono formate da colonie di polipi corallini tenuti insieme da carbonato di calcio.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi