Territorio e clima
Il Burundi è un piccolo Paese dell’Africa centrale, appartenente alla Regione dei Grandi Laghi e che si estende su una superficie di 27.834 chilometri quadrati.
Confina a nord con il Ruanda, a est e a sud con la Tanzania e a ovest con la Repubblica Democratica del Congo.
È un Paese privo di sbocchi sul mare ed è costituito da un altipiano collinare che comprende anche zone montuose che arrivano fino a 2.684 metri con il Monte Heha , la montagna più alta della catena dei Monti Mitumba. La parte centrosettentrionale dell’altopiano fa parte del bacino idrografico del Nilo attraverso il fiume Ruvubu, che significa letteralmente “fiume degli ippopotami” e delimita, per un tratto, il confine fra Burundi e Tanzania, per confluire poi nel fiume Kagera ( che si immette, a sua volta, nel lago Vittoria).
Il Burundi nella parte sud-occidentale si affaccia sul Lago Tanganica, uno dei grandi laghi del continente africano, che si trova al confine anche con Tanzania, Repubblica Democratica del Congo e Zambia. Immissario del lago Tanganica è il fiume Ruzizi, spesso chiamato Rusizi che scorre dal lago Kivu in Africa centrale nella regione dei Grandi laghi e delinea, in primis, il confine meridionale tra la Repubblica Democratica del Congo ed il Ruanda e, in seguito, quello tra la Repubblica Democratica del Congo e il Burundi.
Il clima del Burundi è di tipo tropicale con due stagioni delle piogge che vanno da febbraio a maggio e da settembre a novembre. Se si escludono i mesi secchi, nel resto dell’anno cadono piogge moderate, che tendono ad aumentare con la quota, fino a diventare abbondanti (oltre 1400 mm/anno). Il clima caldo è miticato dall’altitudine e dall’influenza del lago Tanganika. Sull’altopiano le temperature generalmente non superano i 25 gradi. Nella stagione calda (da agosto a ottobre) le temperature nel resto del Paese superano spesso i 30 gradi.
Flora e fauna
Nonostante il Burundi sia un Paese di piccole dimensioni, è caratterizzato dalla presenza di una fauna e di una flora molto variegate.
Basti pensare che in Burundi si trovano ben 2.950 specie di piante, 596 speci di uccelli, 163 specie di mammiferi, 52 specie di rettili, 56 specie di anfibi e 215 specie di pesci.
La fauna selvatica è stata però drasticamente ridotta negli ultimi anni, soprattutto a causa della forte pressione demografica, della conversione di vaste aree di foresta in terreni agricoli e dell’allevamento intensivo di bestiame.
L’area protetta del Paese comprende poco più del 5% della sua superficie totale.
Parchi nazionali a tutela
- Parco nazionale della Rusizi, situato vicino al confine con la Repubblica Democratica del Congo, è costituito da un ecosistema di pianura con lagune e stagni temporanei, e da una zona con palmenti e savane semi-aride nella parte nord (chiamata Rukoko). La vicinanza alla capitale in espansione è stato uno dei motivi, insieme al bracconaggio, della drastica riduzione della fauna avvenuta negli ultimi settanta anni (nel 1950 si contava un gruppo di circa 200 elefanti, ma oggi sono completamente spariti). Il parco resta tuttavia ricco di avifauna, con la presenza di oltre 350 specie differenti, numerosi ippopotami, coccodrilli e varani del Nilo, e rari sciacalli e antilopi.
- Parco nazionale di Ruvubu: è il parco più esteso del Burundi con 508 chilometri quadrati ed è noto come il “polmoni verde” del Paese. Si trova nella parte nord-orientale del Burundi e il suo nome deriva dal fiume che attraversa l’intera lunghezza del parco. Ospita numerose specie di animali selvatici: ippopotami, coccodrilli del Nilo, bufali del Capo, cinque specie di primati, tra cui il babbuino olivastro, il cercopiteco verde, il colobo rosso, il cercopiteco blu e il galagone del Senegal. Nel parco sono presenti circa 200 specie di uccelli.
- Parco nazionale di Kibira: si trova nella parte nord-occidentale del Paese e compre un’area di 400 chilometri quadrati. Si estende fino al confine con il Ruanda dove è continuo al Parco Nazionale di Nyungwe. Una parte del parco è costituita da foresta montana pluviale primaria. Al suo interno ci sono numerose specie di mammiferi (circa un centinaio) e si registrano 200 specie di uccelli. Il parco è considerato il sito più importante del Burundi per la conservazione degli uccelli delle foreste montane. Interessante è anche la storia di questo parco: fino al 1933 è stato riserva di accia dei sovrani del Burundi, per essere poi classificato nel 1980 “Riserva della foresta della catena Congo-Nilo”. Il parco è per gli autoctoni un luogo dal potere magico e sono stati riconosciuti i diritti d’uso per il pascolo del bestiame e la raccolta dei prodotti forestali. Nonostante, però, lo status di parco nazionale, purtroppo l’abbattimento degli alberi, gli incendi, il bracconaggio e l’espansione dell’agricoltura di sussistenza mettono il Kibira a dura prova.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi