La capitale della Sierra Leone è una città palpitante, piena di vita e di sorprese. A cominciare dalla sua storia.
Così parla di Freetown Federico Monica, architetto e urbanista parmense specializzato in insediamenti urbani dell’Africa sub sahariana, in un estratto del suo nuovo libro.
“Freetown” è il terzo volume della collana “Le città visibili” edito da OGZero, un ritratto sincero costruito da storie in grado di traportare il lettore direttamente sul posto ed impreziosito da alcune mappe interattive.
A Freetown i concetti classici di centro e periferia sembrano vacillare, ed allo stesso tempo anche il mondo, il nostro, quello a cui siamo abituati: da una parte il palazzo presidenziale e i vetri moderni del grattacielo della banca centrale, a poche centinaia di metri baracche brulicanti di vita e discarica avvolta dai fumi. Una terra di contrasti dove tutto si stratifica e tutto si mischia in una città a dir poco complessa. Freetown, “città libera”, un nome ingombrante per un capitale fondata nel 1787 con l’obiettivo di dare una terra a circa 400 schiavi liberati da una società benefica inglese. Incastonata tra l’oceano Atlantico e colline verdeggianti ricoperte da una fitta foresta tropicale oggi conta un milione e mezzo di abitanti.
Federico Monica la percorre in lungo e in largo, fra strade sterrate, case abbarbicate sulle colline, slum, spiagge, alberi secolari, e raccoglie la storia e le storie di ieri e di oggi attraverso i racconti e le testimonianze delle persone che incontra.
Kanaga Africa Tours, in collaborazione con Africa Rivista, avrà il piacere di portarvi proprio in Sierra Leone, nel mese di dicembre, con l’accompagnamento dello stesso Federico Monica.
Per maggiori informazioni:
https://www.kanaga-at.com/destinazione/sierra-leone/